7.13.2011

appena prima della fine

Fuori dal negozio del barbiere il vento spezza i rami più piccoli. Intorno al parcheggio è quasi sera e io sono circondato da nuvole nere a forma di ragno.  Salgo in macchina, guido verso il lago che dista poche centinaia di metri da casa. Due. Quando entro nel parchetto non c’è nessuno eccetto l’aria che mi sposta la maglietta sul lato. Il parchetto è vuoto, la luce scura fa risaltare lo scivolo, i sostegni delle altalene, le fontane. I bambini sono a casa e hanno appena finito merenda, e non escono perché viene il temporale. Io cammino verso il molo sprofondando in un fango di foglie zuppe, mi siedo a un metro dall’acqua, a fianco di una manciata di anatre che circondano un pallone incastrato tra le alghe. Il vento fa girare il nero nelle nuvole e increspa il lago tutto nella mia direzione. Sembra che qualcosa voglia investirmi, ancora prima che venga il temporale. La mia vita è fatta di vento, acqua dolce e grosse piattaforme di cemento.