6.23.2010

vita bela, belo

oggi in un piccolo istante ho pensato di cedere alle promesse della zingara di via Verdi, poi mi sono tenuto i soldi per il white album. [...]

la risposta esatta è: perchè "io tendo ad interiorizzare" (woody allen, manhattan)

6.19.2010

lepri

Tutti corriamo. Io ho un ginocchio rotto ma corro bene, per esempio. Poi ci sono quelli sulle sedie a rotelle che corrono con le braccia, i bambini che corrono con la lingua di fuori e le maestre che gli vanno dietro. Poi c’è Gebresselassie. Che il punto non è correre, certo. Il punto è come finiscono le corse. E le corse finiscono che l’acido lattico ti convince che devi fermarti, prima o poi. E ti fermi. Mica vuoi fare come quelli delle isole tropicali che arrivano con le gambe spezzate e la schiuma alla bocca. Prima, magari, rallenti. Che i giri sono tanti, lunghi, e le persone incoscienti ci vanno coi polmoni di cartapesta. Che tutti sono capaci di fare cinque passi con Gebresselassie. Ma poi non tutti ci arrivano insieme alla fine, con Gebresselassie. […] Ma in quei cinque passi, mentre lo guardi che corre lì accanto fissando dritto l’orizzonte, fiero, vale la pena credere di poterlo tenere fino al traguardo. Poi non ce la fai, e ti ricordi di essere una lepre.

6.09.2010

contro la poesia, in favore del tempo

a Israele.
m'illumino di fosforo

foglie secche.
si sta come a Israele, su barche pacifisti

6.06.2010

lapidi

"alla fine, amici miei, ci sono arrivato. ho capito tutto quanto. la questione, il nodo della questione, è che io sono nato per vivere in uno stato comunista; voi, invece, siete nati per fare i girotondi in un regime fascista.
voi che non vivete quello che vorreste essere e non potete, perchè siete insofferenti dell'altro. sì, voi siete insofferenti."


Mondo Pizza, Einaudi 2003

6.01.2010

falle della viabilità

la viabilità nei paesi e nelle piccole città del canavese equivale alla burocrazia, universitaria e non, che permea questa nostra contemporaneità di nostalgici e volpini. funziona pressapoco così: uno se ne sta lì in coda alla rotonda senza cespuglio, l'aria condizionata, condizionata soprattutto da una monetina da dieci cents che sbatte nell'impianto [DING! DING! DING! DING!] e vede la strada libera, calda, che incrocia dall'altra parte con tutte le pozze nere del caso che fanno tanto kuwait, new global. è la strada che gli permetterebbe di tornare a casa ed inizialmente gli pare tutto semplice, all'ingenuo. perchè è a soli due metri, certo. poi lui ci prova a girare ma no! divieto d'accesso. bisogna proseguire, prendere altre quattro rotonde, il sole negli occhi, occhio al cordolo, due semafori, schivare i nipoti della signora, farle il dito medio, cambiare pezzo, borbottare, cambiare ancora pezzo con aria di sdegno e poi tornare a due metri rispetto aL punto in cui era, a guardare un impaziente mangiafuoco che incrocia, mentre sbraita dietro ad uno scooterone. e poi, finalmente, essere liberi di andare a sbattere stremati contro il tour bus di alex baroni, quello che succede succede.

credo di avere la soluzione.
autoscontri. 10 km/h in autostrada e sbatti dove cazzo ti pare. così ti eviti di firmare 40 moduli per la constatazione amichevole, l'assicurazione, il risarcimento, la galera, l'alimentazione forzata