7.19.2008

in questo mondo libero

guardando "in questo mondo libero" si può intendere che la libertà di ognuno confini con la libertà dell'altro sempre. quando una persona guadagna libertà, più o meno direttamente altri ne perdono una parte. pensare il contrario sarebbe come pensare di invadere la svizzera senza invadere la svizzera.
per estremo. quando un telegiornale nazionale pubblico parla dell'incessante crescere del costo della vita e successivamente dell'acquisto peraltro molto economico di ronaldino(gn) da parte del a.c.milan, vuol dire che la libertà dell'individuo si trova in una posizione conflittuale con il bene comune.
quello che un politico dovrebbe sapere, quello che una persona appartenente a questo favoloso mondo libero "occidentale" dovrebbe sapere, è che non è la libertà, la ragione prima caratterizzante un regime democratico autonominatosi civile, ma la non-libertà, la rinuncia a una parte di essa in nome della pacifica convivenza pubblica (secondo le norme del discreto vicinato).

per questo il popolo delle libertà dovrebbe scavare sotto la propria etichetta. per scoprire quantomeno la contraddizione nello slogan.

la libertà non è esclusiva.
se ognuno è libero.
se ognuno è libero di limitare le libertà altrui tramite l'esercizio della propria.
se lo sfruttamento del lavoro, la fame, la povertà vengono giustificate e relativizzate nel nome di un nuovo supremo ordine mondiale.

allora.

il concetto stesso di vita può essere relativizzato.
il concetto stesso di concetto.
la dignità, il rispetto dell'autorità, nient'altro che cenere e costrutti teorici per un mondo che non c'è.
ognuno è logicamente libero di sparare.

questa è la conseguenza della vostra libertà.