10.31.2008

il relativismo spiegato a walt disney

PROLOGO
scendo dal treno. torno a casa e ho la testa che mi scoppia. decido che prima faccio la cacca, poi prendo un moment rosa per i dolori mestruali che però mi fa passare il mal di testa. mentre faccio la cacca mi ricordo di quella ragazza sul treno che guardava di storto la donna velata che non riusciva a far tacere il bambino piccolo che piangeva. che madri degeneri le madri musulmane. la ragazza aveva un coniglio bianco cucito sul cappello rosa. e mi stanno sul cazzo le ragazze coi cappelli rosa. credo che abbiano dei gusti orribili. e credo che se hai un coniglio cucito sul cappello rosa per me non dovresti neanche avere il diritto di votare per i tuoi rappresentanti di classe. chi cazzo credi di essere per guardare storto le donne col velo.

EPILOGO
quando finisco la cacca vado a prendermi il moment rosa per il mal di testa. intanto penso che i miei criteri di valutazione valgono come quelli della ragazza col cappello rosa e divento triste. mi accorgo che il cappello rosa con il coniglio bianco cucito sopra e il velo sono la stessa cosa. sono parametri vuoti. penso che non potrò condannare il giudizio dell'una sull'altra finchè continuerò a odiare la ragazza col coniglio bianco cucito sul cappello rosa. piano piano il moment fa effetto.

FINE
la cultura è una cosa così grande che non possiamo definirla tutta con un simbolo, due simboli nemmeno.
la cultura ha infiniti sottoinsiemi con infiniti sottoinsiemi.
la cultura è in ogni chiesa, in ogni sguardo, in ogni elastico per i capelli.
la cultura non la puoi circoscrivere perchè non puoi uscire per farle una fotografia. perchè non puoi uscire.
la cultura è l'unico vero dio di ognuno. negalo quanto vuoi, chiamalo pure come cazzo ti pare



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