8.25.2009

scalatori, ambiziosi, scemi

Ecco come si diventa pigri. Uno ci lavora e poi lascia perdere. Pigro. Quando si esegue bisogna non farsi domande ed eseguire. Eseguire. Ripetere le cose nella propria testa più volte e sentire l'eco del vuoto compreso tra le orecchie. L'eco del vuoto. E scrivere cose senza senso apparente. Ovvero che siamo tutti traghettatori di barche vuote. Piene dello spazio compreso tra le nostre orecchie.

Un giorno Vladimiro volle correre e corse.

Un giorno capiremo che facciamo cose senza peso e che niente è più essenziale del tempo. Proprio quel tempo che ci hanno sprecato, chi. Perchè ce l'hanno sprecato. Sprecato. E' successo mentre eri al cesso e pensavi alla percentuale di buona riuscita del tuo sorriso storto di settembre. Avevi una dentatura orribile che hai anche ora e ora ricordi che anch'essa ha una percentuale, pur insignificante, di buona riuscita.

Vladimiro un giorno mi fece riflettere sull'importanza della carta con la quale avvolgiamo il prosciutto.

Diventa scemo. Diventa scemo perchè qui confondono l'ambizione con la scalata sociale. Quella non è ambizione, non è ambizione affatto. L'ambizione è guardare gli scalatori farsi le sopracciglia sulle scale mobili. Non fanno ridere.

Vladimiro un giorno si sedette a guardare gli scalatori arrampicarsi sui cadaveri degli ambiziosi.