4.04.2010

il tema di aldo sul futuro

Ho quattordici anni e vivo in una bella casa con la mia famiglia. Ho una fidanzata molto carina che mi piace tanto e la mia gatta mi dorme sempre vicino. Non mi sento mai veramente solo. Non mi piace studiare ma ci sono delle cose che mi interessano. Come i dinosauri. La professoressa di scienze dice che ho del potenziale. Io dico che non ce l’ho e mia mamma dice che ce l’ho. Io però piuttosto di studiare vado in guerra. Sono pronto a sparare, per la mia patria. Perché mi sento parte di essa. Secondo me dovremmo essere tutti uniti perché uniti si vince sempre nella vita. E poi si muore tutti insieme, non è che non si muore. Però ci si fa coraggio a essere uniti. Io non voglio stare solo e farmi tutte quelle domande esistenzialiste. Che poi nessuno vuole morire, lo sanno tutti. Anche quelli che mi guardano male quando gli dico che voglio andare nell’esercito. Anche loro non vogliono morire. Non dico che non sono coraggiosi, perché non li conosco bene. Però credo che sia triste non essere tutti uniti in qualcosa, perché è bello stare insieme. Anche quando è pericoloso come in guerra. Che poi io in guerra non sarei uno di quei soldati che picchiano i civili e violentano le donne. Io sono una persona buona, ma lo so che non tutti sono così. Però bisogna essere pronti a essere chiamati a ubbidire, come siamo pronti a ubbidire alla mamma o al papà. Perché la bandiera ci unisce tutti e per lei siamo tutti uguali e dobbiamo difenderla. Come i figli per la mamma o gli uomini per Dio. Io la penso così e sono fiero di pensarla così. Sono felice e quindi non c’è niente che può farmi cambiare idea.