6.19.2010

lepri

Tutti corriamo. Io ho un ginocchio rotto ma corro bene, per esempio. Poi ci sono quelli sulle sedie a rotelle che corrono con le braccia, i bambini che corrono con la lingua di fuori e le maestre che gli vanno dietro. Poi c’è Gebresselassie. Che il punto non è correre, certo. Il punto è come finiscono le corse. E le corse finiscono che l’acido lattico ti convince che devi fermarti, prima o poi. E ti fermi. Mica vuoi fare come quelli delle isole tropicali che arrivano con le gambe spezzate e la schiuma alla bocca. Prima, magari, rallenti. Che i giri sono tanti, lunghi, e le persone incoscienti ci vanno coi polmoni di cartapesta. Che tutti sono capaci di fare cinque passi con Gebresselassie. Ma poi non tutti ci arrivano insieme alla fine, con Gebresselassie. […] Ma in quei cinque passi, mentre lo guardi che corre lì accanto fissando dritto l’orizzonte, fiero, vale la pena credere di poterlo tenere fino al traguardo. Poi non ce la fai, e ti ricordi di essere una lepre.