2.25.2013

responsabile

metto il naso fuori e ci nevica sopra. scendo. ho il cortile tondo e ricoperto di farina, gli stivaletti legati stretti alla caviglia così se mai dovessi cadere in un torrente

le gomme termiche tagliano la neve come farebbe Jeffrey Dahmer e ascolto i dEUS in macchina fino al container del seggio uno. la mia vecchia scuola media è un container grigio alto due metri e mezzo. apro le schede. vedo che ci sono un sacco di simboli nuovi tipo casa pound con un'improbabile tartaruga squadrata. poi c'è il movimento cinquestelle e i soliti moderati di centro che rifanno ogni anno la brand identity.
scrivo "vota gesù" alla camera con la matita, voto ferrando al senato. quando esco metto il piede in una pozzanghera alta una spanna e bestemmio dio. un anziano mi guarda storto. ha l'espressione del garante delle istituzioni e impugna un ombrello chiuso. gli dico che non mi sento parte di questa comunità, ho appena cambiato residenza. gli dico che la mia vita si articola in funzione delle mie relazioni personali ed è per questo che non mi trasformo in un dinosauro gigante e mi infilo sotto tokyo ad aspettare il quarto millennio. non voto il centro democratico, non voto nessuno, aspetto il disastro, intanto penso che anche se qualcuno è morto per darci il diritto di voto, noi ci stiamo consumando lenti solo per tutelare la sua memoria.