12.05.2010

fiammiferi

Quello che facciamo è aspettare di essere estratti e accesi. Che ci brucino la testa, che ci brucino tutto il resto di conseguenza, in un lampo. L’inverno non è mai stato così rigido già da novembre, e neanche gli alberi fuori hanno l’espressione di chi se ne frega- i loro bambini giocano all’aperto col ghiaccio e si sbriciolano in piccolissime schegge mentre gli scivoli non portano più da nessuna parte. Noi restiamo nella scatola, stretti, ad aspettare il fuoco, a prenderci un po’ di calore sfregandoci le teste una contro le altre. L’odore di legno e zolfo sì, lo sentiamo eccome, e lo percepiamo come calore, calore, ed è per questo che  siamo eternamente riconoscenti a degli astri reali, degli immaginari vicini di ombrellone.