1.28.2011

antropofagia

-sei pedante.
-no.
-invece sì. senti, lo so che in fondo non te la tiri, ma non puoi neanche sempre fare ogni cosa con quel cazzo di tono. che poi non è male, ma stufa. tu stufi.
-dici?
-certo che stufi, con tutta questa epicità postmoderna che credi di esserti inventato. non ti sei inventato proprio un cazzo, fidati. e guarda come ti sei ridotto.
-ora stai esagerando.
-certo che sto esagerando. tu, invece, chi cazzo ti credi di essere?
-hulk hogan.
-magari cazzo quello sì che è un tizio con degli obiettivi. quello è un 100% uno che è al pieno del suo potenziale. tu invece quanto sarai, a un 30%?
-magari un po' di più.
-ecco "magari un po' di più". credi che dare un giudizio di qualità severo alle cose che fai sia una cosa buona? te lo dico io, no, è una merda. e poi  quello che conta è la percentuale di te stesso che ti porti a casa e per questo non devi metterti a fare cento cose. fanne una, credi in qualcosa, segui una strada, al 100%
-e il resto lo mollo lì?
-sì [...] so che te la puoi trovare, una strada.
-io osservo le cose. ma non credo in niente, non credo in nessuna strada.
-che cazzo vuol dire "non credo in nessuna strada"?
-che miro a scamparla, giocando a perdere.
-e quindi?
-ho fiducia nel tempo, e vivo, e guardo gli altri invecchiare. [...] a volte conto le loro rughe, altre volte mangio della pizza.